In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne,
vi segnalo a Torino lo spettacolo teatrale "Rane" che Artisti Associati Paolo Trenta realizza
venerdì 25 novembre 2016 alle ore 21 al Teatro BellARTE, in Via Bellardi 16.
Tre storie che vedono quale protagonista principale il femminile; tre narrazioni che portano a riflettere sulle gabbie, imposte o autoimposte, che non di rado imprigionano il femminile.
Al di là dei tragici fatti di cronaca, la violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia rimane tutt'oggi ampiamente diffusa. Molto ancora resta da fare per combattere un fenomeno, a mio giudizio, non degno di una società avanzata ed evoluta come ci piacerebbe definire la nostra nel 2016. E dunque credo davvero importanti le iniziative istituzionali e quelle promosse spontaneamente dalla cittadinanza che spingano ulteriormente a riflettere sul fenomeno, promuovendo ulteriori strategie di contrasto nonché occasioni per pensare e ripensare alle dimensioni del femminile e del maschile. Lo spettacolo Rane è tra queste.
Leggendo la scheda tecnica del progetto artistico ho trovato particolarmente evocativi i termini "libertà e distanza dalla gabbia- imposta o autoimposta- che ci imprigiona", soprattutto in connessione al tema della violenza di genere.
Nella pratica clinica, infatti, mi sono ritrovata spesso ad ascoltare e accogliere storie di donne la cui sofferenza originava dalla costrizione - imposta o autoimposta- in relazioni violente, svalutanti, che mettevano in pericolo la loro stessa vita, fisicamente o psichicamente. Storie in cui la libertà e il poter essere se stesse non trovavano spazio. Con modalità e per ragioni spesso molto diverse tra loro. D'altra parte ciascuno di noi ha la propria storia. Eppure le storie di violenza sulle donne finiscono nei fatti troppo frequentemente ad assomigliarsi.
In Italia un'indagine Istat del 2014 conferma una percentuale superiore al 30% di donne tra i 16 e 70 anni che hanno subìto nella loro vita qualche forma di violenza fisica e sessuale. Seppur la medesima indagine sottolinei una riduzione del fenomeno nell'ultimo quinquennio rispetto al precedente, soprattutto nei casi di violenza psicologica se non accompagnata da quella fisica e/o sessuale, è evidente che non possiamo certamente cantar vittoria. Anche perché se i dati da un lato segnalano un calo delle violenze subite, dall'altra evidenziano la maggiore gravità delle violenze inflitte, al punto che le donne che hanno temuto per la propria incolumità sale dal 18,8% del 2006 al 34,5% del 2014.
Sono dati impressionanti - non trovate?! - che credo meritino una riflessione profonda che, andando al di là degli stereotipi e pregiudizi, possa aiutarci a cogliere sempre più i numerosi elementi che contribuiscono tutt'oggi a mantenere condizioni di violenza agita e pensata contro le donne. Mi riferisco ai fattori storici, culturali, sociali ed economici che inevitabilmente entrano in gioco e, in alcuni casi, addirittura alimentano un clima di accettazione e/o mancata condanna della violenza di genere. Ma anche ai fattori psicologici che altrettanto inevitabilmente giocano un ruolo e che, se conosciuti, possono aiutarci a comprendere situazioni tragicamente violente, da cui troppo spesso prendiamo le distanze pensando, per esempio, "a me non capiterà mai", "evidentemente se non lo lascia è perché le piace prendersi le botte", " se non si ribella è perché le sta bene così", "non ha voglia di lavorare, vuole fare la mantenuta, questo è il prezzo da pagare", "se l'è cercata... ".
Le cose non stanno esattamente così. E le competenze di uno psicologo adeguatamente formato sul tema, unite alle competenze delle altre scienze e professioni, credo possano contribuire a far luce su un fenomeno ancora troppo attuale, che non fa troppe distinzioni di razza, condizione sociale, grado di istruzione e che per questo si presenta come un fenomeno transculturale e transgenerazionale.
Riferimenti e informazioni sullo spettacolo "RANE"
- Le informazioni sul sito di Tedacà
- L'evento su Facebook
- La scheda tecnica dello spettacolo RANE - PDF 123 KB